Quasi un'anno di ricerca sull'identità sul lavoro del traduttore e quello dell'interprete, due attività teoricamente così simili, siano in fondo profondamente differenti. Ma essi resteranno, in un certo qual senso, degli artisti.
Nei grandi trattati o nei manuali di linguistica non c'è riga né capitolo che faccia cenno alla traduzione come operazione linguistica; ed i grandi trattati di filosofia, che pure si occupano tutti dei rapporti tra linguaggio e pensiero, mostrano di ignorare completamente che la traduzione (che è il passaggio da una lingua all'altra) di un pensiero strutturato potrebbe costruire quasi la base sperimentale di studi sui rapporti, appunto, tra pensiero e linguaggio.
La traduzione, dopo essere rimasta a lungo una sorta di occupazione secondaria, è oggi diventata un fenomeno di massa (una vera e propria attività industriale?), in una civiltà dove superare il muro linguistico è più difficile che non superare il muro delle distanze.
Sant'Agostino diceva: "Solo la parola ci fa essere uomini e ci permette di essere legati fra noi: così che due uomini di nazione diversa non sono, l'uno per l'altro, uomini" (se conoscono solo la loro lingua).
Ma cosa significa tradurre? La storia delle parole con cui viene designato questo lavoro, e colui che l'eseguiva, sarebbe lunga e dovrebbe occuparsi delle civiltà quanto e più che delle parole. Il francese traducteur è una parola giovane, che risale sicuramente a Etienne Dolet (1509-46). E in tale autore essa è un italianismo, ch'ebbe successo immediato: come si può constatare dalla Deffence et llustration de la langue française di Joachim Du Bellay, che già nel 1549 dedica tre capitoli dell'opera al traducteur e alla traduction.
mercoledì 12 febbraio 2014
sabato 1 febbraio 2014
Ricorda te stesso/a, sempre ed ovunque!
intro:
(C.A.A.): Il ricordo di se nella cultura moderna ed in particolare in quella occidentale, inspiegabilmente non è preso in considerazione. Mi sono domandata il perché una chiave di così grande importanza per l’Evoluzione interiore dell’uomo come il ricordo di se sia andata smarrita.
(M.P.): Per conoscere la nostra condizione dobbiamo avviare uno studio serio sulla conoscenza di se stessi, aver raggiunto un certo grado di apertura mentale ed avere il coraggio e la forza per evadere dalla prigione dei nostri rigidi schemi mentali.
(Cuore, Mente, Forza)
Ogni uomo nasce con 3(tre) centri di espressione:
*Quando il centro emozionale lavora per il centro intellettuale, porta nervosismo ed ansia inutili.
*Il centro intellettuale, quando lavora al posto del centro emozionale, delibera su cose che richiedono tempestività ed immediatezza, impedendo una giusta visione del problema.
*Il centro intellettuale ci fa credere di possedere informazioni che invece possono arrivare solo dai centri interessati perché queste siano “comprese”... come ad esempio: l’affermare con stomaco sazio che “si comprende la fame”.
*Quando il centro motorio lavora per il centro intellettuale, la funzione viene ridotta al completo automatismo.
*La tendenza dei centri emozionale e motorio a mantenere vive od a riprodurre esperienze piacevoli o spiacevoli, vissute od immaginarie va ad influenzare il lavoro del centro intellettuale e da cui si hanno delle preoccupazioni causate dall'immaginazione di futuri eventi spiacevoli o di futuri sviluppi di fatti della vita, che non avverranno mai.
(C.A.A.): Il ricordo di se nella cultura moderna ed in particolare in quella occidentale, inspiegabilmente non è preso in considerazione. Mi sono domandata il perché una chiave di così grande importanza per l’Evoluzione interiore dell’uomo come il ricordo di se sia andata smarrita.
(L.S.T): L'uomo si osserva durante tutta la vita ma non conosce cosa significhi e cosa vuol dire osservare se stessi perché la vera osservazione si basa sui fatti. Non è sufficiente ammettere l'assenza di consapevolezza e del ricordo di sé, perché lo si deve realizzare nei fatti verificandolo con l'osservazione personale.body:
(M.P.): Per conoscere la nostra condizione dobbiamo avviare uno studio serio sulla conoscenza di se stessi, aver raggiunto un certo grado di apertura mentale ed avere il coraggio e la forza per evadere dalla prigione dei nostri rigidi schemi mentali.
Venire a conoscenza della propria condizione è sgradevole; si preferisce parlare degli affari altrui, inoltre si è disturbati e contrariati di chi non la “pensa” come noi e non ha le nostre stesse tendenze, inclinazioni, “fede” o la stessa squadra di calcio, a tal punto da farci perdere anche quel poco di buon senso che ci permetteva di riconoscere che “non si raccolgono uva dalle spini o fichi dai rovi”.L’uomo, per educarsi ed educare, deve conoscere la “macchina uomo” nelle sue parti e sapere come queste interagiscono.
(Cuore, Mente, Forza)
Ogni uomo nasce con 3(tre) centri di espressione:
-il centro motorio
-il centro emozionale ed
-il centro intellettuale.La condizione di equilibrio, di benessere e di salute dell’uomo dipende da un lavoro equilibrato dei centri.
*Quando il centro emozionale lavora per il centro intellettuale, porta nervosismo ed ansia inutili.
*Il centro intellettuale, quando lavora al posto del centro emozionale, delibera su cose che richiedono tempestività ed immediatezza, impedendo una giusta visione del problema.
*Il centro intellettuale ci fa credere di possedere informazioni che invece possono arrivare solo dai centri interessati perché queste siano “comprese”... come ad esempio: l’affermare con stomaco sazio che “si comprende la fame”.
*Quando il centro motorio lavora per il centro intellettuale, la funzione viene ridotta al completo automatismo.
*La tendenza dei centri emozionale e motorio a mantenere vive od a riprodurre esperienze piacevoli o spiacevoli, vissute od immaginarie va ad influenzare il lavoro del centro intellettuale e da cui si hanno delle preoccupazioni causate dall'immaginazione di futuri eventi spiacevoli o di futuri sviluppi di fatti della vita, che non avverranno mai.
fine L’equilibrio fra i centri avviene attraverso un lavoro di osservazione. E’ necessario accorgersi dell’assurdità di preoccupazioni spiacevoli, osservare la propria attività immaginativa, le associazioni pensieri-movimenti, pensieri-emozioni, pensieri-azioni. Lavoriamoci con noi stessi, contro l'espressione di emozioni negative, contro le tensioni inutili, evitando, così, un enorme spreco di energia. Per una comprensione maggiore della questione sul ricordo di se, la miglior cosa è verificare personalmente.Divengo quello che vedo in me stesso/a.
Verifica come camini, come muovi le mani, come stai seduto, come stai in piedi.
lunedì 27 gennaio 2014
StrESSIONE di gennaio
There is a solitude of space
A solitude of sea
A solitude of Death, but these
Society shall be
Compared with that profounder site
That polar privacy
A soul admitted to itself -
Finite Infinity
Emily Dickinson (non databile)
Ha una sua solitudine lo spazio
Solitudine il mare
E solitudine la Morte - eppure
Tutte queste sono folla
In confronto a quel punto più profondo,
Segretezza polare,
Che è un'anima al cospetto di se stessa -
Infinità infinita.
...sto come un topolino in biblioteca...adoro l'odore dei libri!
A solitude of sea
A solitude of Death, but these
Society shall be
Compared with that profounder site
That polar privacy
A soul admitted to itself -
Finite Infinity
Emily Dickinson (non databile)
Ha una sua solitudine lo spazio
Solitudine il mare
E solitudine la Morte - eppure
Tutte queste sono folla
In confronto a quel punto più profondo,
Segretezza polare,
Che è un'anima al cospetto di se stessa -
Infinità infinita.
...sto come un topolino in biblioteca...adoro l'odore dei libri!
sabato 18 gennaio 2014
preparing the 2nd speech
Good speech organization is esential if my audience is to follow and understand my presentation. I took the time and put my ideas in an orderly manner. I organized my speech and choosed the outline that best suits my topic. In 5 minutes I'm practicing to deliver my speech, so I know it well enough that I can glance up from my notes and look at my audience as I speak.
The opening should catch the audience's attention,
the body must to support the idea I want to convey, and
the conclusion should reinforce my ideas and be memorable.
Transitions between thoughts should be smooth.
My speech is not a mystery story.
The topic this time is based on the essential principles of the Gurdjieff Teaching:
The physical or sensing/moving center can be experienced as being centered in the navel region.
The emotional or feeling center can be experienced as being centered in the solar plexus region.
The thinking or knowing center can be experienced as being centered in the head.
It must be remembered that these three centers are centered in these three locations, but that the functions themselves are spread throughout and around the physical form.
The opening should catch the audience's attention,
the body must to support the idea I want to convey, and
the conclusion should reinforce my ideas and be memorable.
Transitions between thoughts should be smooth.
My speech is not a mystery story.
The topic this time is based on the essential principles of the Gurdjieff Teaching:
human beings have three primary centers or functions - mental, emotional and physical (thinking, feeling and sensory/moving). What needs to be added to this basic knowledge is that each of the centers can be experienced in association with a specific region of the physical body.I will position my visual aids so that I never turn my back to my audience.
The physical or sensing/moving center can be experienced as being centered in the navel region.
The emotional or feeling center can be experienced as being centered in the solar plexus region.
The thinking or knowing center can be experienced as being centered in the head.
It must be remembered that these three centers are centered in these three locations, but that the functions themselves are spread throughout and around the physical form.
giovedì 16 gennaio 2014
The BIG SISTER (Italian version)
Ho preparato il mio I° speech alla fine dell'anno quando tracciamo le linee e ci facciamo delle domande fondamentali per la nostra evoluzione: "Da dove vengo? Dove vado? Come mi definisco ora?"...
Cresciuta tra i maschi con 11 cugini, 2 fratelli, 1 padre. Eravamo un plotone dove avevo imparato a fare "il maresciallo". E tutto questo è stato un processo che ha influito sullo sviluppo, sulla visione del mondo, sul temperamento, sulla ricerca che faccio ora.
Avevo 3 anni quando papà mi regalò una macchinina a pedali, color celeste... modello sovietico, per i bambini di quei tempi... me la ricordo ancora. A 4 nasceva il mio I° fratellino, a 6 il mio II° fratellino... sono stati dei anni quando ho iniziato a sentire il legame di fratellanza e di responsabilità di BIG SISTER. Con loro che ho imparato a fare squadra, osservare, costruire, giocare avendo dei ruoli ben specifici, fare teatro, piantare un albero... da quando ero piccina così. Non nell'altezza sta la forza (heheh!); loro sono tutti + alti di me.
Avendo un giardino grande davanti alla casa, mi ero abituata a stare nella natura, a piantare fiori ma anche cipolle e patate, a raccogliere frutta e verdura. Il legame con la natura fa parte della sana educazione alimentare che porto con me; il rispetto per la terra e per il cibo mi è stato coltivato con cura e amore in Moldova, dove sono nata. - Un paese semplice anche se piccolo quanto Emilia Romagna, con una cultura popolare e un folklore vivace, che amo molto. Non si possono cancellare le proprie radici, non è sanno per il cuore e neanche per la mente.
Un giorno papà portò a casa una bici "Aist", http://aist-bike.com/ che vuol dire LA CICOGNA in italiano, in russo è al maschile, anche la bici era da uomo; però lui ci disse: "Tutto quello che è e può fare un uomo lo può essere e fare una donna. La scelta è tua!" (pausa) "Ma non avevo scelto io la bici". Sorrise.
Oggi guido una bici da uomo, una KTM comprata su ebay, quando mi ero trasferita in Torino mi serviva per andare ai corsi all'università ma anche perché seguo la regola 6 del decalogo della mia Vita... della quale, cari Toastmasters, vi parlerò la prossima volta, che è: "Ricorda te stessa, sempre ed ovunque".
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